ETERNAL SILENCE – Intervista con Alessio Sessa
Intervista di Arianna Govoni
Il 2021 segna l’atteso ritorno dei symphonic metallers italiani ETERNAL SILENCE. Fresca di firma con Rockshots Records, la band ha dato alle stampe il suo ultimo album, “Timegate Anathema”, disco che, per l’occasione, è stato presentato in occasione dell’ultima edizione del prestigioso Milady Metal Fest.
All’ultimo minuto, infatti, il gruppo tricolore è stato chiamato per sostituire i Constraint, band a cui tuttora oggi va il nostro totale supporto. In esclusiva su Femme Metal, vi presentiamo una chiacchierata con Alessio Sessa, il bassista della band.
Ciao ragazzi e benvenuti su Femme Metal. È un piacere ospitarvi! Sono passati effettivamente alcuni anni dalla nostra ultima chiacchierata, circa 8 se non sbaglio.
Ne sono cambiate di cose da allora: ci sono stati alcuni cambi di formazione, avete pubblicato 3 album, incluso l’ultimo “Timegate Anathema” di cui parleremo a breve e altri due EP.
In merito proprio a questi ultimi due EP, a cosa è dovuta la scelta di pubblicare due album in meno di un anno? Il primo uscì nel 2018 e il secondo l’anno successivo… Avete voluto in qualche modo testare il terreno con la nuova lineup o c’erano altri motivi dietro?
Ciao, sono Alessio, il bassista della band, ed è un’ immenso piacere chiacchierare con voi, effettivamente otto anni sono un bel po’ di tempo In questo periodo di tempo ci siamo dati da fare, e direi, portando gli Eternal Silence ad un buon livello. Rispondo si alla tua domanda, in un certo senso abbiamo voluto testare la nuova formazione e mostrare la nostra personale evoluzione attraverso queste uscite.
Dopo appunto un paio di anni di silenzio, ritornate in pompa magna presentando il nuovo album, “Timegate Anathema”. Il disco è uscito già da qualche mese, quindi vorrei chiedervi un feedback sui riscontri avuti dalla critica e anche dalla fanbase, da chi vi segue… Immagino che la accoglienza sia stata buona!
Abbiamo iniziato a lavorare a “Timegate Anathema” al rientro dal tour con Haggard e Sound Storm, carichi di adrenalina per la bellissima esperienza live, e con questo album abbiamo voluto sperimentare un po’, andare oltre i nostri standard; devo dire che la risposta del della critica nazionale e internazionale e della fanbase è stata più che positiva con nostro grande piacere e soddisfazione.
Se non sbaglio, prima dell’uscita di “Timegate Anathema” avevate pubblicato il singolo “Renegade”, che non fa parte del disco però! Cosa potete dirci in merito?
“Renegade” è stato pubblicato “per tenere le braci in caldo” prima dell’annuncio della lavorazione del nuovo full lenght “Timegate Anathema” , ma anche per segnare apertamente quella che si è rivelata essere una svolta sia stilistica che compositiva, nonché di struttura e formazione della band.
“Timegate Anathema” è il primo disco che è uscito con Rockshot Records. Che cosa potete dirci della vostra collaborazione?
Durante l’ultimo tour abbiamo approfondito la nostra amicizia con i Sound Storm, Valerio e Max sono i fondatori, nonché parte attiva di Rockshot Records e da li è nato il tutto! Devo dire che siamo molto entusiasti del lavoro svolto dal team di Rockshot, sia sul piano professionale che personale.
Titolo e copertina dell’album. Se non erro, la copertina è un richiamo al dio romano Giano, ma come si ricollega agli Eternal Silence e al disco stesso, alle tematiche e ai testi?
No, non erri, è la divinità dell’inizio, guardiano delle soglie, viene rappresentato con una testa bifronte: (Giano Bifronte appunto) una guarda al passato ed una al futuro. Il dualismo che ci accompagna fin dalla scelta del nome della band si esprime alla perfezione con la scelta di questa divinità.
Il filo conduttore attraverso l’album è il Tempo, quello della nostra esistenza, quello battuto da un’ orologio che scandisce l’ora fatale quasi fosse una maledizione. Tutte queste sfaccettature le dovrete scoprire all’interno di “Timegate Anathema” in ogni nota, in ogni testo, chiudete gli occhi e viaggiate.
Una particolarità che vi contraddistingue effettivamente dalle altre band di stampo symphonic/gothic metal è legata alle vostre voci: se, ad esempio, siamo abituati a sentire un’ alternanza di timbri vocali nel metal con voce growl accompagnata alla voce pulita, spesso della cantante, qui ci troviamo di fronte a due timbri completamente “puliti”. Cosa potete dirci in merito?
Ritengo che “l’identità” strutturale della band prenda forma dalla somma dei singoli caratteri personali di ogni membro che la compone, dalla sperimentazione e dalle esperienze singole e comuni. Nei brani Eternal utilizziamo le voci pulite perché questo è il nostro essere, la nostra essenza, ed onestamente ci piace il nostro sound.
Osservando obbiettivamente, possiamo notare che non siamo l’unica band che utilizza queste scelte stilistiche e, ciò non significa che disdegniamo altri tipi di cantato, compreso quello che impiega la voce growl, siamo in continua evoluzione, quindi chissà, magari in un futuro lo potrete ascoltare anche nei nostri brani, magari con qualche bella collaborazione, non vogliamo porci limiti!
Proprio in merito a questa domanda, se non erro, in passato Alberto aveva dato più spazio alla voce femminile, mentre qui, sebbene non canti in tutti i brani, ti ritroviamo un po’ più presente. Si è trattato di una naturale scelta stilistica o, al contrario, dietro c’è un ragionamento ben studiato?
Rispondo per Alberto, con un pensiero a noi comune, nella composizione dei nostri brani cerchiamo di sperimentare molto, siamo curiosi e ci piace ascoltare altre band e stili di musica differenti così da arricchire sempre il nostro sound.
Il comparto voci è sempre molto curato e studiato, grazie anche, da qualche anno a questa parte, al validissimo aiuto di Michele Guaitoli del Groove Factory Studio dove registriamo le stesse con grande soddisfazione di Marika e Alberto.
In Timegate Anathema, Alberto ha voluto farci una inaspettata e piacevole sorpresa con una canzone scritta e cantata interamente solo da lui: “Lonely” una delle mie preferite dell’album.
Devo in parte contraddirti, visto che anche Marika, in questo ultimo album, ha il suo spazio solitario in “Glide in the air” quindi mi sembra che ci sia sempre un buon bilanciamento delle parti, sicuramente rispetto al passato si, c’è più spazio per Alberto.
Sempre in merito alla vostra lineup, qualche tempo fa avete confermato la vostra separazione con Enzo Criscuolo, l’altro chitarrista che ha, appunto, registrato il disco. In sede live al momento vi avvalete di Martino Boneschi, che abbiamo già visto con voi durante il vostro release party a Milano insieme ai Degrees OF Truth e al Milady Metal Fest. Come è stato il suo debutto?
Purtroppo, come spesso capita, le situazioni si evolvono e cambiano, la separazione di Enzo da noi è dovuta a scelte di natura personale, nonostante ciò abbiamo portato a termine le registrazioni e siamo giunti all’uscita del disco.
Nel frattempo, consapevoli del fatto che, per la ripresa live, ci sarebbe mancata la chitarra solista, abbiamo iniziato a cercare un nuovo membro che fosse un degno sostituto.
Tramite conoscenze comuni abbiamo incontrato Martino che, nonostante la sua giovanissima età, ha saputo stupirci ed entusiasmarci confermando, anche sul palco, la sua bravura e tecnica: promosso a pieni voti.
Nel disco è presente anche un altro elemento femminile, la violinista Katija Di Giulia. Come è nata l’idea?
Il violino è sempre stato nel cuore e nella mente della band, quell’idea da provare, registrare ed aggiungere alla formazione. L’occasione di provare dal vivo questo strumento si è presentata dopo il tour con gli Haggard, lì abbiamo avuto il piacere di conoscere e stringere amicizia con Lisa Hellmich (loro giovane e talentuosa violinista).
Dopo aver fatto qualche live per noi molto soddisfacente e con risposta positiva da parte del pubblico, abbiamo deciso di cercare un/una violinista da inserire in formazione; anche in questo caso tramite conoscenze comuni abbiamo incontrato Katjia che ci ha subito conquistati con le sue idee ed il suo talento, entrata in formazione durante l’estate 2021.
Durante l’ultima edizione del Milady Metal Fest, avete avuto modo di presentare il disco all’Arci Tom di Mantova. Se non ricordo male, siete stati annunciati un po’ in un momento “lampo”, visto l’intoppo accaduto, purtroppo, ai Constraint. Come vi è stato chiesto di sostituirli in cosi poco anticipo?
E’ stato tutto molto veloce ed inaspettato visto che la data era al completo. Alberto è stato contattato telefonicamente e senza perder tempo ci ha avvisato della bella notizia. Per noi era assurdo, ci eravamo organizzati per poter andare come spettatori a gustarci l’evento ed è stato come aprire un bel regalo, immediata risposta positiva e…
Eccoci a suonare sul bellissimo palco dell’Arci Tom in occasione del Milady Metal Festival, finalmente! Inutile dire quanto ci abbia fatto piacere rivedere tanti amici e tornare live, soprattutto con un pubblico favoloso come quello.
Purtroppo, come ben sappiamo, la situazione in Italia legata ai live è ancora appesa ad un filo e potrebbe cambiare da un momento all’altro. Al momento, quali sono i vostri piani futuri? Che cosa vi attende?
Visto l’attuale situazione facciamo molta fatica a programmare eventi nel breve futuro, come ben sapete è all’ordine del giorno leggere che questi vengano continuamente annullati o rinviati. Non vogliamo farci abbattere, noi continuiamo a lavorare sui nostri pezzi e viviamo, come si suol dire, alla giornata!
Bene, ragazzi. Vi ringrazio per lo spazio! Come da tradizione, spetta agli intervistati concludere l’intervista come meglio credono, per cui a voi la parola!
Iniziamo col ringraziare tutti voi per lo spazio e il tempo dedicatoci, grazie per l’intervista, per la partecipazione al Milady Metal Festival; inoltre vorremmo ringraziare tutti i nostri vecchi amici e fans e tutti coloro che vorranno sosteneteci con messaggi, confronti, ascoltando la nostra musica sulle piattaforme e dal vivo.
Siamo certi che presto ci incontreremo di fronte ad un palco. ROCK ON FOREVER!