Intervista di Arianna Govoni
Tenaci, energiche, una vera forza della natura. Questa la descrizione che si potrebbe fornire per le Wicked Asylum, combo made in Italy che sta riscuotendo sempre più successo sia in Italia che all’estero. Attualmente impegnate nella registrazione del loro primo lavoro discografico, le nostre ragazze si sono concesse ai microfoni di Femme Metal Webzine per raccontarsi in quest’intervista che, come avrete modo di leggere, ci presenta la band e ci svela in anteprima anche qualche piccola e gustosa chicca!
Ciao ragazze e benvenute sulle pagine di Femme Metal! È un vero piacere per noi ospitarvi, anche perché, se non sbaglio, è la nostra prima chiacchierata. Come state?
Wicked Asylum: Ciao Arianna! Innanzitutto grazie per lʼintervista. È la prima volta per noi su Femme Metal e siamo onorate dello spazio che ci state accordando!
Vorrei iniziare la nostra chiacchierata con la classica domanda, seppur banale, di rito: vi andrebbe di presentarvi per coloro che, purtroppo, non hanno ancora alcuna familiarità con la vostra musica?
Wicked Asylum: Una domanda di rito, ma anche una delle più difficili! Noi Wicked Asylum nasciamo nel 2009, quando ancora eravamo ragazzine delle superiori! Solo Banshee e Cioppa, però, appartengono alla formazione sin dallʼorigine. È però nel 2015 che cominciamo a fare davvero sul serio con la nuova fiammante line up. Contiamo talmente tante influenze diverse che non sapremmo in che genere collocarci. Uno dei più vicini è certamente la New Wave of British Heavy Metal, NWBHM per gli amici. Ci contraddistingue un sound heavy e roccioso alternato a riff e assoli melodici .
Le Wicked sono, appunto, una band completamente al femminile, cosa diventata ormai una rarità in un panorama prevalentemente dominato dalle figure maschili. Da dove è nata l’idea di formare un gruppo interamente di donne?
Wicked Asylum: A dire il vero fu più una scelta pragmatica che di scena: Banshee e Mary, la prima bassista, avevano avuto esperienze segnanti con le band precedenti, nelle quali erano le uniche donne. Decisero dunque di fondare una propria band completamente al femminile proprio per evitare qualunque problematica che si frapponesse tra loro e la musica. Fu poi lʼesempio delle Crucified Barbara con la loro grinta e determinazione a convincerle a iniziare questo progetto .
Proprio in merito a questa domanda che vi ho appena chiesto, vorrei chiedervi, invece, quale è il vostro parere inerente alla scena denominata “female fronted”, vista, appunto, l’esponenziale crescita di tante band con voce o elementi femminili…
Banshee: Penso che “female fronted” sia un termine quantomeno ambiguo: aiuta nella ricerca di band con voce femminile, che può essere una preferenza, ma spesso viene utilizzata per definire il genere di una band, il che diventa un vizio di forma. Female fronted i Within Temptation? Female fronted anche gli Arch Enemy. Ma non si può certo affermare che suonino generi simili, di qui la mia perplessità. È anche vero che sono puntigliosa di mio, ma penso che non si dovrebbe abusare del termine per evitare anche una “autoghettizzazione”, se volete passarmi il termine .
Vorrei anche chiedervi il perché, secondo voi, ancora oggi la figura femminile all’interno di un gruppo musicale viene sempre vista come un ostacolo, o, spesso, viene rappresentata come la sola immagine di una band che preferisce puntare più all’estetica piuttosto che al prodotto che si deve offrire al mercato (sto parlando della musica, ovviamente). Perché nel 2019 esistono ancora tanti pregiudizi? Può essere che molti uomini, all’interno di una scena comunque molto ampia e vasta, si sentano in difetto e debbano marcare magari il territorio come per far prevalere la propria autorità? Perché spesso anche i fan e i follower si arrogano il diritto di dare giudizi, spesso fuori luogo, solo perché una determinata band si affida ad una voce femminile piuttosto che ad una maschile?
Wicked Asylum: La questione è veramente complessa e si dipana su più livelli, a volte contrastanti se vogliamo. È indubbio che a livello scenico e di immagine anche social una band tutta al femminile spicchi rispetto a una al maschile, o con un solo elemento donna: siamo abituati erroneamente a considerare “la normalità” che una band sia composta esclusivamente da uomini, retaggio di vari decenni fa. È su questo che solitamente fanno leva i detrattori delle musiciste: sei donna, magari ti agghindi bene per presentarti anche bene su un palco? Stai necessariamente facendo leva sullʼimmagine per scostare lʼattenzione da una mancanza tecnica. Peccato che invece, in questo modo si stia facendo lʼesatto inverso: la tua attenzione a trovare in me un difetto non ti permette di considerarmi innanzitutto una musicista, come invece dovrebbe essere. Fortunatamente, col tempo e la crescita del numero di musiciste questo fenomeno si sta affievolendo, o per lo meno comincia a essere riconosciuta come mentalità maschilista e retrograda. Non so se vivrò abbastanza da vederlo scomparire, ma confido che la situazione possa solo migliorare. Oltretutto, vediamo ogni giorno video e foto di uomini a torso nudo sul palco, ma mai una critica rivolta a questi fenomeno… mi sto ancora chiedendo perché una donna in shorts e crop top dovrebbe essere diversa .
Secondo voi che cosa bisognerebbe fare per minimizzare il problema? Cosa andrebbe effettivamente cambiato per cambiare la mentalità stessa del pubblico e di certe band?
Wicked Asylum: Continuare a fare quel che si è sempre fatto: studiare, comporre, suonare. Qualunque cosa ti dicano, vai dritta per la tua strada e persevera: se tutte marciamo nella stessa direzione, senza farci abbattere dalle critiche (quando infondate), possiamo solo fare passi avanti verso la normalizzazione .
Per il secondo anno di fila, Milady Metal Festival ha vantato nuovamente la vostra partecipazione. Come vi siete sentite a ritornare qui all’Arci Tom di Mantova, dove appunto avete avuto modo di partecipare lo scorso anno?
Wicked Asylum: È stato un poʼ come tornare da amici che non vedi da tanto tempo! Ci siamo trovate benissimo sin da subito con Massimo e Christian, tanto che quest’ultimo è poi diventato il nostro manager a gennaio. Lʼanno scorso siamo entrate nel bill a una settimana dal festival, è stato tutto un rush e pur di riuscire a partecipare abbiamo dovuto chiamare un sostituto per la batterista che purtroppo aveva già un impegno musicale quella sera. Anche la chitarrista ritmica Luna era assente in quanto aveva avuto una bellissima bimba meno di due mesi prima. Roberta lʼha egregiamente sostituita per un anno intero! Questʼanno invece eravamo al completo e siamo state felici di poter salire sul palco di nuovo!
Quest’anno il bill, variegato come da tradizione, ha visto in cartellone ben due band con le quali state condividendo il palco proprio in questi giorni. Parlo degli Ankor e dei Null Positiv. Come vi sentite a condividere il palco con loro? Conoscevate già le band?
Banshee: Gli Ankor li abbiamo conosciuti di nome poco dopo entrate nel roster della Crown Metal, in quanto anche loro fanno parte della nostra stessa agenzia. Io invece avevo già ben presenti i Null Positiv: li avevo già “intercettati” su Instagram mesi addietro. Ero subito stata catturata dallo charm e dalla solarità di Elli, la loro cantante, così cominciai a seguirli e ascoltarli. Avere la possibilità di suonare con loro è stato meraviglioso, oltretutto la realtà ha superato abbondantemente le aspettative: sono persone divertenti, amichevoli, rispettose. I compagni di tour che tutti vorrebbero avere! Elli è una forza della natura, una combattente dal carattere dolce ma deciso. La stimo moltissimo.
Al momento avete in ballo altri live o per ora sono questi gli unici in cui vi vedremo belle cariche ed energiche?
Wicked Asylum: Per il momento, a meno che non si presentino occasioni succulente, vogliamo fermarci: abbiamo da pochi giorni terminato le registrazioni del nostro debut album, il che significa che dobbiamo pianificare con cura tutto ciò che ne consegue. Può sembrare strano ma rimane ancora da preparare foto, video, comunicati stampa, merch nuovo, stage prop, copertina e booklet dellʼalbum, rifare il sito, le grafiche social… e molto altro. Non vogliamo avere fretta, tutto deve essere perfetto o quanto più di vicino esista .
Vorrei parlare ora di una cosa molto carina che avete lanciato voi stesse qualche mese fa, parlo ovviamente del crowdfunding. So che è andato molto, molto bene e che avete ricevuto tantissimo supporto dai vostri follower. Vi andrebbe di dirci come è andata?
Wicked Asylum: Assolutamente! Siamo state contattate da Musicraiser a maggio dellʼanno scorso; avevamo già in mente di affidarci al crowdfunding per il nostro album, dovevamo solo decidere tramite quale piattaforma. La campagna è partita a ottobre 2018 ed è durata due mesi, durante i quali abbiamo raggiunto il 150% del nostro obiettivo! Dei €2000 prefissati abbiamo raccolto €3000, con poco meno di 100 partecipanti. Per noi è stata unʼesperienza elettrizzante e molto impegnativa: la partecipazione social è fondamentale per la riuscita di un progetto simile. La paura di non farcela cʼera, ma alla fine siamo state ampiamente ripagate degli sforzi necessari allʼimpresa.
Perché avete deciso di affidare la vostra sorte, per così dire, ai fan? Quali sono le motivazioni che stanno dietro a questa scelta?
Wicked Asylum: Più di una persona negli ultimi quattro anni ci ha messo la pulce nellʼorecchio riguardo al crowdfunding: effettivamente abbiamo una fan base molto attiva e legata alla nostra band. Dal momento che non volevamo essere costrette a rimetterci ai nostri scarni risparmi per lʼalbum -un buon lavoro si paga bene, e non avere i fondi necessari sarebbe risultato in una scelta di necessità, a qualità minore abbiamo deciso di tentare la sorte e affidarci ai nostri follower. E non ci hanno deluse, anzi! Ci siamo sentite amate e supportate. È stato emozionante vedere quante persone volessero diventare parte attiva del nostro progetto, in qualche modo!
A che punto siete con i lavori di questo primo full length? Potete anticiparci qualcosa in merito? Ho visto che di recente Federica ha terminato le sue parti di chitarra…
Wicked Asylum: Le registrazioni sono state definitivamente archiviate! Banshee ha terminato le ultime due canzoni la settimana scorsa; ora mancano “solo” mix e master. Una bella mole di lavoro dunque, ma il grosso è stato fatto !
In che cosa si differenzierà rispetto al vostro primo EP? Ci sarà anche un’evoluzione stilistica? Riserverete qualche chicca?
Wicked Asylum: Ci saranno grosse sorprese per chi conosce la nostra musica dallʼEP! Il sound è decisamente più pesante e corposo, sia nel songwriting che nella produzione. Le batterie, in particolare, saranno travolgenti! Un blast beat non avrebbe mai trovato posto in pezzi come In My Soul, e invece… Siamo anche molto fiere delle lyrics: verranno affrontate tematiche importanti e controverse come la dipendenza da droghe e la sindrome bipolare. I due brani in questione sono “Threnody”, che vedrà un featuring con il fratello di Banshee, per lʼappunto in comunità a causa della dipendenza, e “Split”, scritta dopo la diagnosi ricevuta da Banshee durante lo scorso anno. Sono argomenti che raramente hanno trovato spazio in ambito musicale, ma siamo convinte che aprire la discussione e il dialogo sia fondamentale affinché possano crollare i pregiudizi dettati dallʼignoranza.
Ragazze, vi ringrazio per questo breve spazio che ci avete concesso! Come da tradizione, le parole finali spettano ovviamente alle intervistate quindi la parola va a voi!
Wicked Asylum: Che dire, grazie ancora per la bellissima intervista e per le stupende foto dal Milady! Speriamo di ritrovarci presto su queste pagine, magari riguardo al nostro debut album! Ciao a tutti e grazie per averci lette !